Coree. Mano nella mano verso l’unificazione e la pace

Spira un vento di pace tra le 2 Coree? Ci chiedevamo speranzosi nel gennaio scorso e a distanza di pochi mesi la nostra attesa è stata esaudita.  Il 27 aprile 2018 i due leader, Kim Jong-un della Corea del Nord e Moon Jae-in della Corea del Sud si sono incontrati al 38° parallelo – linea di demarcazione tra i due Paesi – e hanno dichiarato “Non ci sarà più guerra nella Penisola coreana”.

Lo storico incontro tra i 2 leader ha avuto inizio alle 9,30 ( 2,30 ora italiana) quando Kim (a sinistra nelle foto) ha superato la linea di demarcazione con il Sud e ha stretto la mano a Moon (a destra nelle foto) e, fuori programma, l’ha invitato ad attraversare insieme il confine nella parte del Nord.

 

Moon, di certo,  non  ha rifiutato questo gesto di reciprocità.  E i  2 leader hanno compiuto questo passaggio tenendosi mano nella mano e realizzando, così, uno dei momenti simbolici più suggestivi della storica giornata. Tornati indietro, sempre tenendosi per mano  si  sono avviati verso la Peace House, la struttura di vetro e cemento che sorge nella parte sud del villaggio di Panmunjom. È lo stesso punto dove nel 1953 fu firmato l’armistizio che pose fine ai 3 anni di guerra civile e da dove il 27 aprile 2018 si riparte per avviare “una nuova era di pace” come ha scritto Kim nel libro degli ospiti.

Dopo il cerimoniale di benvenuto e una breve conversazione pubblica  i 2 leader hanno piantato un albero sul confine dei 2 Paesi, usando la terra di entrambi i Paesi a simbolo “di pace e formalità”. Il pino risale al 1953, l’anno della firma dell’armistizio.

 

Dopo di che a porte chiuse sono iniziati i colloqui e alle ore 11.10 è stato diramato il comunicato congiunto che ha annunciato la fine del conflitto: “Non ci sarà più guerra nella penisola coreana e, quindi, è iniziata una nuova era di pace”. I leader dei 2 Paesi hanno accettato di lavorare per la completa denuclearizzazione della penisola coreana”. L’ultimo test missilistico nord coreano, dei tanti che hanno tenuto il mondo col fiato sospeso, risale a non più tardi del settembre 2017. Il documento firmato dai 2 leader chiamato Dichiarazione di Panmunjom per la pace, la prosperità e l’unificazione della Penisola coreana’,  consta  di tre punti fondamentali  che riassumono  gli impegni assunti da entrambi le nazioni.

“Non ripeteremo gli errori del passato –  ha detto Kim Jong-un – quando gli accordi presi non sono stati rispettati. Dobbiamo lavorare per gli interessi dei 2 Paesi. Siamo una stessa famiglia e dobbiamo garantire un futuro di pace alle nostre popolazioni”.  Moon Jae da parte sua ha sottolineato “il coraggio e la determinazione”  di Kim.
Le 2 Coree, quindi hanno preso l’impegno di trasformare l’armistizio del 1953 in un trattato di pace entro la fine del 2018.

Kim è stato il primo leader nord-coreano a entrare nel suolo del Sud dopo l’armistizio del 1953,  Moon leader del Sud contraccambierà la visita nel Nord della Penisola nell’autunno 2018.

Intanto vengono fatti i primi grandi e piccoli passi di pace e unificazione. Il 29 aprile Yoon Young-chan, portavoce del presidente Moon Jae-in, riportando le dichiarazioni di Kim Jong-un, ha dichiarato che il prossimo maggio avverrà la chiusura del sito nucleare Punggye-ri, nel nordest del Paese “in “forma pubblica”: vale a dire alla presenza di esperti sulla sicurezza sudcoreani e statunitensi e dei media. Lo stesso Kim nei giorni addietro aveva comunicato al Comitato centrale del Partito dei lavoratori la decisione di porre fine ai test nucleari e missilistici.  Nello stesso giorno è giunta la notizia che la Corea del Nord, a partire dal 5 maggio 2018,  uniformerà il proprio fuso orario a quello di Seul, riportando le lancette dei propri orologi a mezz’ora indietro: provvedimento adottato nel 2015  per rimuovere un retaggio dell’antica colonizzazione giapponese (1910-1945). La Corea del Sud non ha fatto attendere la sua cordiale contropartita: dal 30 aprile sono iniziati i lavori per rimuovere i potenti altoparlanti che sorgono lungo la linea di confine e usati fino ad ora per la propaganda contro il Nord.

 

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