Nonni sociali, in aiuto alla fragilità genitoriale
Si estende il progetto dei Nonni Sociali, la rete formata dalle persone mature che prestano la loro esperienza e il loro tempo alle famiglie i cui nonni non li hanno, genitori single o con particolari fragilità, compresi i nuclei stranieri, prendendosi cura dei bambini nella fascia d’età da 0 ai 6, anni, una fase in cui l’apprendimento segna la vita futura.
A fine marzo il progetto è approdato in Umbria, nei Comuni di Città della Pieve, Castigliane del Lago, Norcia e Cascia, con l’obiettivo di creare una rete di nonne e nonni sociali che volontariamente offrono il loro aiuto, nelle realtà dove si sommano povertà educativa ed economica.
In Umbria i nonni volontari sono attivi soprattutto nei territori colpiti dal terremoto del 2016 che ha lacerato le comunità, incrementando il rischio di spopolamento da parte delle famiglie più giovani, aumenta la povertà economica e la carenza di servizi.
Per dare supporto alle famiglie, in questa prima fase del progetto, sono stati creati spazi educativi gratuiti, dove ogni sabato i piccoli possono riunirsi dalle 8,30 alle 12,30, per giocare con gli educatori professionali e i nonni volontari. Mentre sono in fase di organizzazione i centri operativi per la prossima estate.
Il progetto che attraverso il contributo dei nonni volontari punta a potenziare la comunità educante è nato in Lombardia nel 2017: finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini è stato introdotto dall’Auser, organizzazione della Cgil per la terza età, che forma i volontari. Con la collaborazione di 47 partner tra cui le Auser locali, le cooperative sociali, l’Università Bicocca di Milano e l’Istituto degli innocenti e l’Università di Firenze, a oggi il progetto interessa 4 regioni: Lombardia, Toscana, Basilicata e Umbria dove nonni di comunità si occupano, complessivamente di oltre 1000 bambini in 16 Comuni.