Bauli in piazza. Il contributo all’interesse collettivo

Terminano le feste e si smontano uno a uno i Bauli in piazza, l’installazione creata dai lavoratori dello spettacolo riunitisi nell’associazione anonima per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sulla loro situazione lavorativa, tra le più drammatiche a causa della pandemia che ha bloccato tutte le attività del comparto da marzo 2020.

Dal 7 dicembre 2020 a Milano in piazzale Cadorna, dopo 10 giorni a Roma, in piazza San Silvestro, e poi in altre città italiane, sono stati montati i bauli uno sull’altro in modo da formare un albero di natale illuminato fino al 6 gennaio 2021.

L’installazione che era già apparsa a Milano in ottobre – sotto lo slogan un unico settore un unico futuro – ha visto il baule come simbolo del lavoro nel comporto spettacolo ed eventi svolto dietro le quinte, fatto da tecnici, macchinisti, facchini, organizzatori, addetti di cassa oltre che dagli artisti.

Una sorta di manifestazione permanente accompagnata da richieste precise fra le quali la riforma organica dei contratti e del sistema previdenziale e i nuovi protocolli per la ripartenza degli spettacoli ed eventi – all’aperto e al chiuso – dal vivo.

Ma proprio in questi giorni nel gelo della disoccupazione è sceso un raggio di luce. Alcuni professionisti dell’Associazione Bauli in Piazza, sono stati coinvolti nella campagna vaccinale dal commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri.

L’idea iniziale era venuta ad un gruppo di professionisti della spettacolo. Mario Viscardi, portavoce dell’Associazione, l’aveva esposta all’architetto Stefano Boeri (autore a titolo gratuito del simbolo della campagna, la primula), che a sua volta l’ha suggerita a Domenico Arcuri.

A oggi, spiega Mario Viscardi a Qualitytravel.it, sono stati allestiti i primi 21 ospedali per il Vaccine Day  ai quali se ne aggiungeranno altri 293 entro l’11 gennaio. “Ci siamo messi a disposizione per allestire e gestire gli spazi che verranno dedicati alla campagna di vaccinazione che immaginiamo possano aumentare nel futuro” ha concluso Viscardi per lasciare la parola a Paolo Rizzi, coordinatore operativo che ha aggiunto: “È motivo di grande orgoglio collaborare a questa iniziativa, permettendo l’efficientamento della campagna e offrendo il nostro contributo alla collettività per ritornare dopo mesi di fermo a lavorare sul campo ad un progetto così rilevante per il Paese. Le capacità di un comparto così professionalizzato potrebbero essere impiegate anche in altre iniziative dove la competenza nel muovere efficacemente e tempestivamente masse di persone e mezzi fossero necessarie.”

Pronti, dunque, a mettere a disposizione le loro abilità e competenze, in attesa di tornale alle loro occupazioni di sempre. Per il loro e il nostro bene. Che pur riconoscendo il vantaggio del digitale e dello streaming, sentiamo più che mai il bisogno di vivere ogni espressione artistica e culturale in presenza.

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