C’era una volta un malato irreversibile che voleva morire senza soffrire
A 10 anni dalla sua scomparsa il 201 dicembre 2016, Piergiorno Welby è stato ricordato alla Camera dei Deputati con la presenza della Presidente Laura Boldrini e della moglie di Piergiorgio, Mina Schett Welby, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, che porta avanti le istanze politiche e civili del marito.
Per l’occasione è stato proiettato il film “Love is all, Piergiorio Welby, autoritratto“.
Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e promotore della campagna Eutanasia legale, ci riferisce alla commemorazione con le seguenti parole “C`era una volta un malato che voleva morire senza soffrire, tutti parlarono di lui, alla fine trovò un anestesista e ci riuscì, il Vaticano gli negò i funerali, e tutti parlarono ancora più di lui (oltre che del Vaticano)”.
Ma l’evento alla Camera dei Deputati è stata anche l’occasione per fare un bilancio dei progressi o meno per il rispetto del diritto rivendicato da Piergiorgio Welby e dalla sua stessa storia.
“Sono decine di migliaia i malati che vedono quotidianamente calpestato il proprio diritto all’autodeterminazione è fondamentale una legge che garantisca a tutti i cittadini il rispetto della libertà individuale. La lotta di Welby, insieme a quella di Beppino Englaro per Eluana e, ora, quella di Walter Piludu, ha fatto compiere all’Italia quei passi avanti sui quali il Parlamento ancora vacilla. Sono gli stessi cittadini a chiedere una legge che regolamenti le scelte di fine vita: è ora che le Istituzioni diano una risposta».
Nel frattempo il 7 dicembre 2016 la XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità il testo che unisce le 16 proposte di legge (tra le quali la C. 2973 – Norme in materia di eutanasia) – sul consenso informato e sulle dichiarazioni anticipate di trattamento (testamento biologico). Il testo unificato e pronto per iniziare la discussione in Parlamento.