Eventi musicali. Prove generali al tempo del Covid19
Gil eventi musicali (concerti, opera lirica) rientrano tra le attività che inevitabilmente hanno risentito maggiormente della crisi pandemica. E, come in altri settori, si sta cercando di adattare le nuove condizioni socio-ambientali che viviamo con le esigenze professionali.
A New Castle Upon a Tyne , città inglese, universitaria e rinomata per la sua vita notturna, si è svolta la recente esibizione del cantante Sam Fender in cui 2500 persone si sono ri-trovate in uno spazio all’aperto, allestito con piattaforme distanziate, un autentico anfiteatro pop, sul terreno di Gosforth Park, area, rinominata Virgin Money Unity Arena per la sua opera di rimodulazione degli eventi musicale. Ciascuna piattaforma, distanziata di due metri l’una dall’altra, conteneva un massimo di cinque persone.
In Germania, come ci riferisce il giornale tedesco online dw, l’artista Tim Bendzko si è offerto volontario per svolgere tre concerti separati nel corso di una giornata, testando diverse configurazioni dello spettacolo, sulla base di uno studio, promosso dal Centro medico universitario di Halle, rivolto ad esaminare come gestire e prevenire il rischio di infezione tramite eventi, organizzati negli stadi, studiando la modalità su come il virus si diffonde. “Abbiamo ritenuto che uno studio su come gli eventi culturali possano continuare a svolgersi in qualche modo fosse un’idea interessante e per questo ci siamo registrati”, hanno dichiarato Kira e Felix Stütz, due volontari che hanno preso parte alla ricerca-evento.
Anche se c’era solo un terzo. dei 4.200 volontari per il primo concerto sperimentale nella città di Lipsia che gli organizzatori avevano inizialmente sperato di riunire, il responsabile dello studio Stefan Moritz si è detto “molto soddisfatto della qualità dei dati che avevano raccolto” durante la giornata dal monitoraggio dei 1.500 partecipanti dispositivi. “È un database con il quale potremo lavorare molto bene. Saranno necessarie diverse settimane per sviluppare risultati basati su questi dati; i risultati saranno resi pubblici a settembre, ha aggiunto Moritz.
I partecipanti dovevano fornire un risultato negativo del test COVID-19 prima del concerto e la loro temperatura è stata misurata all’arrivo sul luogo. Indossavano maschere facciali FFP2 durante l’evento ed erano dotati di dispositivi di tracciamento del contatto, che completavano i sensori sul soffitto della sede che raccoglievano dati sui loro movimenti. “Vogliamo studiare quanti contatti hanno i partecipanti tra loro durante il concerto – che in realtà non è ancora chiaro”, ha continuato Stefan Moritz. È stato anche distribuito un disinfettante fluorescente.
“Dopo l’evento, possiamo vedere con le lampade ultraviolette quali superfici brillano in particolare, il che significa che sono state toccate particolarmente spesso”, ha aggiunto Moritz.. Gli scienziati di Halle hanno anche monitorato il movimento degli aerosol; le particelle più piccole nell’aria che possono trasportare il virus.
A Vienna, come riporta il sito spagnolo pro opera fin dalla parziale apertura di maggio 2020 l’Orchestra Filarmonica di Vienna ha condotto “un esperimento scientifico con aerosol, i cui risultati sono stati presentati al Ministero della Salute austriaco e al pubblico. In sostanza, oltre a descrivere la metodologia del test del Dr. Fritz Sterz con l’obiettivo di “esaminare e documentare come scorrono le correnti d’aria dai musicisti e dai loro strumenti mentre suonano”, il comunicato ha evidenziato il “basso rischio di infezione dovuta alla diffusione di aria respirabile da parte dei musicisti ”.
La più grande formazione di nuvole respirabili è stata registrata con il flauto a circa 75 centimetri di distanza, “quindi si prevede che l’aria espirata da un artista non si espanda più di 80 centimetri”.
Il Consiglio di Amministrazione dell’Orchestra Filarmonica di Vienna, attraverso il suo portavoce Daniel Froschauer, ha indicato la volontà di intraprendere un percorso positivo, per il quale dovevano essere valutati in modo analogo, le condizioni dei campi sportivi “Possiamo offrire la massima qualità se agiamo in circostanze ragionevolmente normali. Per funzionare musicalmente e artisticamente nel modo consueto, per garantire l’omogeneità e la qualità del suono della nostra orchestra, e per poter comunicare non verbalmente con i nostri colleghi, dal momento che non vogliamo sederci da soli e mantenere distanze troppo lunghe; stiamo cercando soluzioni .
In Spagna si sta diffondendo con maggiore capillarità rispetto agli anni scorsi, in tempi non sospetti, la modalità di mini concerti, a volte organizzati, dagli alberghi, come viene effettuato dalla catena alberghiera Paradores così da armonizzare turismo e musica.
Le prove tecniche e scientifiche che si stanno mettendo in atto sono fonte di stimolo e di proattività rispetto al nuovo volto della nostra società, ridefinito dalla pandemia.
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