Napoli commemora Mario Paciolla

Il 30 luglio 2020 nella Villa Comunale di Napoli alle ore 21,30 si svolgerà la commemorazione di Mario Paciolla, per iniziativa dell’artista Gianluca Costantini che scrive: “Mario Paciolla sarà ricordato pubblicamente. Sarà l’occasione per chiedere giustizia e dare l’ultimo saluto ad un figlio di Napoli. Un sentito ringraziamento al Comune di Napoli per tutto il supporto fornito”.

Mario Paciolla è stato trovato senza vita il 15 luglio scorso nella sua abitazione di San Vincent del Caguán in Colombia, dove si trovava in qualità di collaboratore della Missione di Verifica delle Nazioni Unite, realizzata nell’ambito del progetto 24 Spazi territoriale di Formazione e Reincorporazione (ETCR), messo in campo dagli Accordi di Pace firmati dalle Farc.Ep e il Governo Santos della Colombia nel 2016.

Le autorità locali hanno aperto un’inchiesta per omicidio e si rimane in attesa dei risultati dell’autopsia, ma in un primo momento hanno parlato di suicidio, ipotesi prontamente respinta sia dalla madre di Mario, Anna Motta sia dagli amici.
Amnesty International Italia riporta la lettera pubblicata sul quotidiano colombiano El Espectador di Claudia Julieta Duque, giornalista e attivista per i diritti umani, molto vicina a Mario, dove asserisce che già nel giugno scorso il giovane napoletano aveva avuto un alterco con la Missione Onu.

Gli Accordi di Pace del 2016 sono costellati da avvenimenti tragici, posto che gli scontri tra le fazioni contrapposte colombiane – che hanno combattuto per decenni – non sono mai cessate. Da allora sono stati uccisi più di 135 ex guerriglieri e 970 attivisti per i diritti umani. Nel 2019, ricorda Amnesty International Ialia, nella zona “più pericolosa al mondo per i difensori dei diritti umani, l’America Latina, nella sola Colombia si sono registrati “almeno 106 omicidi per lo più leader contadini e di discendenza africana”. Mario Paciolla, che sarebbe dovuto rientrare in Italia il 20 luglio, operava proprio in una delle zone più difficili del Paese.

L’artista Gianluca Costantini pone spesso al centro delle sue opere la tutela dei diritti umani. Prima di farlo per Mario Paciolla, si è speso per sollecitare la verità e la giustizia per Giulio Regeni e per sostenere il rilascio da parte delle autorità egiziane del ricercatore presso l’Università di Bologna, Patrick Zaky.

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