CHARbO. La ricarica mobile per le auto elettriche

Il piano della Commissione Europea, Fit for 55, prevede il divieto di circolazione di tutte le macchine a benzina e diesel entro il 2035. Fra tutte le possibilità offerte dalle tecnologie alternative, il futuro prossimo sembra prediligere la mobilità elettrica. Ma le colonnine per le ricariche nelle nostre strade sono ancora molto scarse (in Italia superano di poco le 23mila) e, comunque, i tempi di ricarica molto (troppo) lunghi.

Partendo da questi presupposti l’Institute of Automotive Engineering dell’Università austriaca TU Graz, guarda avanti e lavora per rendere la ricarica elettrica facile e comoda. Come? Attraverso lo sviluppo di una ricarica mobile e automatizzata in grado di intercettare la macchina elettrica scarica e provvedere a farle “il pieno”. Il prototipo è già pronto, sviluppato dai ricercatori dell’Ateneo in collaborazione con l’azienda tecnologica ALVERI e ARTI Robots che ne ha dato notizia il 12 luglio 2021.

Si tratta del progetto CHARbO, un robot di ricarica mobile dotato di un software che ne consente il movimento autonomo per un raggio di 20 chilometri, con meccanismi di sicurezza per operare anche in ambienti con persone non addestrate a lavorare con i robot. “La piattaforma mobile scansiona costantemente l’ambiente circostante – segue la nota – alla ricerca di possibili ostacoli con scanner laser e rivela l’eccessivo ravvicinamento di un oggetto, fermandosi all’istante”. Sistema di arresto di sicurezza immediato anche nel caso “molto ipotetico” in cui qualcuna “tenga la mano tra la spina e l’apertura di ricarica”.

Il robot è costituito da 2 elementi: la piattaforma mobile e un braccio robotico atomizzato che si aggancia allo sportello e collega la spina all’auto.

La presentazione e la dimostrazione del funzionamento sono riuscite, ma ancora non è possibile prevedere una produzione di CHARbO in serie posto che il robot è ancora alimentato via cavo; si continua a studiare per arrivare a un sistema di alimentazione tramite contatti di terra, evitando una batteria motrice costosa e antiecologica.

Ma gli ingegneri Bernhard Walzel e Hulmut Brunner dell’Università austriaca che l’hanno progettato (dopo aver realizzato un robot di ricarica fisso) non hanno dubbi sul futuro successo di CHARbO. “La scarsità delle stazioni di ricarica pubbliche rappresenta un vero ostacolo alla diffusione dell’e-mobility – dicono – bisogna recuperare il ritardo infrastrutturale. Un robot di ricarica mobile, ad esempio nei parcheggi multipiano, negli spazi Park & Ride o nelle aree di sosta aziendali più grandi, potrebbe fornire un contributo decisivo”.

 

Immagini: 1) CHARbO, la piattaforma mobile; 2) i progettisti della piattaforma:  (da sinistra) Bernhard Walzel (TU Graz), Ehsan Zadmard (ALVERI), Konstantin Mautner-Lassnig (ARTI Robots) e Helmut Brunner (TU Graz). Photo by Arti Robots e  Frankl – TU Graz

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