Eco idee per il settore tessile. Una risposta sostenibile alla recessione

La sostituzione del modello attuale di sviluppo con un modello ecocompatibile potrebbe essere la strada maestra per affrontare e superare l’inevitabile crisi economica generata dalla pandemia e compiere, finalmente, un passo fondamentale per la salvaguardia del pianeta. Si potrebbero realizzare su larga scala tutte quelle idee e proposte innovatrici e quella forza lavoro di tante e grandi professionalità che si sono nel frattempo formate ma che stentano a emergere, proprio per la miope resistenza di apparati, organizzazioni ed istituzioni.

Un esempio ci viene dal settore dell’abbigliamento, spesso sul banco degli imputati per la sua portata inquinante. Torna puntuale, infatti, come ogni anno dal 2015, il Global Change Award, il maggiore riconoscimento della moda sostenibile istituito dalla H&M Foundation che assegna un milione di euro distribuito fra 5 aziende ideatrici di sistemi di produzione e realizzazioni innovatrici ed ecostenibili, scelte fra migliaia di proposte concorrenti.

L’incredibile cotone coltivato in laboratorio
Confezionare una t-shirt – niente di più semplice e diffuso, richiede grandi quantità d’acqua, un sostanzioso cocktail di sostanze chimiche e notevoli emissioni di gas serra. Non a caso Incredible Cotton – un nome, un destino o meglio un proposito realizzato quello dell’azienda brasiliana Gala – ha vinto il primo premio per aver ottenuto, con l’impiego della biotecnologia, un cotone coltivato in laboratorio, risparmiando l’80% di acqua e terra ed emettendo soltanto una frazione di gas serra rispetto alla coltivazione tradizionale. Gala si è aggiudicato il primo premio corrispondente a 300mila euro.

Il DNA delle fibre che riproducono… le fibre
Anche Feature Fibres della Werewool mantiene le promesse. Che cosa sono se non fibre ‘caratteristiche’ quelle ottenute, con un processo rivoluzionario, dalle proteine presenti negli organismi del tessuto stesso a livello di DNA, con il risultato finale di un tessuto del colore desiderato, elasticizzato, traspirante e idrorepellente, senza necessità delle ulteriori procedure industriali che implicano sostanze chimiche spesso tossiche e grande consumo d’acqua. Il pianeta ringrazia e Werewool si guadagna il secondo premio di 250mila euro.

Colorati ma non inquinati. Via i fanghi tossici
Moda significa anche colore, nuova stagione nuova tendenza di colore, come Pantone comanda, ma la colorazione di un capo comporta un ampio processo di tintura e finitura che oltre ad emettere grandi volumi di gas serra, inquina le acque. Le acque inquinate, spesso, si trasformano in fango tossico, difficile da gestire e l’industria dell’abbigliamento genera centinaia di tonnellate di fanghi contaminati che finiscono in discarica. Ecco l’importanza dell’idea innovatrice del progetto Zero Sludge (Zero fanghi), della SeaChange Technologies: un potente motore a reazione per il trattamento delle acque reflue nelle varie fasi produttive, che separa l’acqua delle tossine trasformate in polvere secca gestibile. L’acqua, così purificata può essere riutilizzata e se scaricata non inquina l’ambiente.  Attraverso il processo di Zero Sludge, infine, anche l’impronta di carbonio nell’aria è notevolmente ridotta. Al Global Change Award 2020 si è aggiudicato il terzo premio di 150mila euro.

Tracciamo le fibre con informazioni illimitate e sicure
Tracciare le fibre sostenibili attraverso una tecnologia blockchain trasparente e affidabile è il progetto Tracing Threads della Textile Genesis che risponde alla richiesta del settore di tessuti sostenibili. Garantire che i materiali siano prodotti in modo sostenibile è difficile anche per i marchi più virtuosi, soprattutto quando trattano fibre come il poliestere riciclato o la viscosa: le informazioni sono limitate quando, addirittura, inesistenti. Da qui l’importanza di Tracing Threads che utilizzando la tecnologia blockchain consente di tracciare le fibre dalla produzione alla vendita al dettaglio. Certifica ogni lotto di materiale con un doppio fibercoin, un ‘token’ digitale che consente una contabilità digitale che non può essere manipolata, modificata o manomessa e che fornisce informazioni affidabili, indipendentemente da quante volte il tessuto è riciclato, sia ai marchi sia ai consumatori. Premio di 150mila euro per la Textile Genesis.

Catturiamo il carbonio e facciamone un tessuto
I gas nell’aria ci avvelenano? Allora invece di emetterli raccogliamoli, ahinoi c’è né in abbondanza, come ben sappiamo. Sembra una provocazione e invece è l’idea alla base di Airwear il progetto di Fairbrics che fornisce una tecnologia che raccoglie il gas, lo attiva e lo trasforma in tessuto di poliestere sostenibile che assomiglia e sembra un normale poliestere. Sesto e ultimo premiato del Global Change Award 2020 con 150mila euro.

Come ogni anno anche i vincitori 2020, oltre al premio seguiranno un anno di formazione elaborato e gestito con KTH Royal Institute of Technology che ha lo scopo di accelerare il processo d’introduzione delle innovazioni sul mercato.

I nomi dei vincitori sono stati annunciati il 1° aprile 2020, giorno in cui si sarebbe dovuta svolgere a Stoccolma anche la cerimonia di premiazione, ma che Global Change Award ha annullato a causa dell’escalation dei focolai del virus Corona (COVID-19).

 

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