Le aziende per le famiglie arcobaleno
Gucci, l’azienda di moda leader mondiale, nel corso delle trattative in essere per il rinnovo del contratto integrativo, ha diramato una nota, dove esprime la sua volontà di estendere il permesso matrimoniale anche alle coppie dello stesso sesso, che contraggono il matrimonio all’estero. Recita la nota di Gucci: ”Il confronto, sebbene ancora in corso nell’ambito del rinnovo complessivo del contratto integrativo, è un’ulteriore conferma dello spirito d’inclusione e modernità del marchio fiorentino”.
Ma Gucci non rappresenta una novità, al contrario; si va ad aggiungere ad un elenco di aziende che prima ancora che la legge riconosca le coppie civili, hanno già provveduto ad applicare il welfare anche per le coppie di fatto a prescindere dall’ orientamento sessuale e per le famiglie arcobaleno.
Si tratta soprattutto di aziende multinazionali con sede in Italia, ma anche di noti marchi nostrani.
Pioniera in merito è stata Ikea che nel 2012 ha esteso alle coppie di fatto sia etero sia Lgbt gli stessi diritti di quelle regolarmente sposate come, congedi retribuiti per la nascita dei figli del partner, per le emergenze famigliari e lutti del partner, il congedo matrimoniale, buoni acquisto riservati alle coppie che si apprestano a convivere, estensione al partner dello sconto dipendenti e della tutela sanitaria prevista per i dirigenti.
Segue a ruota la Telecom, che dal 2013 concede ai dipendenti LGBT, licenza matrimoniale per le coppie che contraggono matrimonio o un’unione civile all’estero, riconoscimento dell’assistenza sanitaria e polizza integrativa al partner, mentre i figli delle famiglie arcobaleno possono accedere ai servizi che la Telecom ha pensato per i figli dei propri dipendenti come: gli asili nido, soggiorni estivi o soggiorni di studio.
Nel 2014 è la volta di DHL che riconosce il congedo matrimoniale retribuito.
Eataly, la famosa società alimentare, per accordo sindacale firmato nel 2016, oltre a riconoscere i congedi matrimoniali, prevede un benefit di 300 euro alle coppie di fatto che diventano genitori per nascita o per adozione. Analoga la posizione della Logitek di Venezia, che in base al nuovo contratto sindacale entrato in vigore l’1 febbraio 2016, prevede permessi retribuiti per il matrimonio, malattia o morte della persona cara.
Sempre di più, sempre più uniti
E il numero delle aziende che firmano accordi sindacali, per garantire il riconoscimento e la retribuzione dei periodi di assenza per matrimonio o in caso di malattia del compagno si va via via allargando, fino a includere una grande banca italiana come Intesa Sanpaolo.
Ma in mancanza di una normativa ufficiale, non tutte le estensioni dei diritti possono avvenire per accordo sindacale, ne le aziende usufruire dei supporti degli enti delegati. Un discorso a parte e, particolarmente delicato, sono gli oneri per la nascita di un bambino, ad oggi, interamente a carico delle aziende.
Anche per questo le aziende amiche delle famiglie arcobaleno hanno costituito nel 2010 l’associazione Parks-Liberi e Uguali, creata, come leggiamo sul sito “per aiutare le aziende socie a comprendere e a realizzare al massimo le potenzialità di business legate allo sviluppo di strategie e buone pratiche rispettose della diversità”.
Parks Liberi e Uguali è composta di ventisette aziende associate. tra le quali figurano marchi del calibro della Deutsche Bank, Barclays, Costa, Barilla, Roche, Accenture.
Tra le sue iniziative ricordiamo il LGBT diversity index, una classifica annuale delle aziende particolarmente attente al mondo degli omosessuali e delle lesbiche, riconoscimento che nel 2015 si è meritata la Telecom.
Un esempio, offerto da queste aziende virtuose, di come integrare la diversità sia vantaggioso non solo per gli individui ma anche per il benessere delle stesse aziende e, quindi, per il buon andamento dei loro affari.
Perché c’è poco da fare, essere friendly è sempre conveniente e la diversità, anche a livello aziendale, è sempre fonte di arricchimento e vantaggio professionale.
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