Il capitano Massimiliano Pane, il più felice dei tifosi
Era una calda notte d’estate, non c’era un alito di vento, il profumo del mare arrivava a sprazzi, gli alberi attenuavano un poco l’umidità, ma non mancava tra i presenti un entusiasmo inarrestabile che in pochi minuti contagiava tutti. Bambini, giovani, adulti e anziani erano lì, nei giardini Mariele Ventre, per vivere, tutti, in prima persona la gioia di vedere e conoscere i piccoli corsari, la squadra femminile, lo staff dirigenziale, allenatori e giocatori dell’U.S. Sestri Levante pronti ad affrontare da neofiti il campionato di Serie C.
Vicini gli uni agli altri si trasmettevano la voglia di essere con i propri beniamini, dopo il recente campionato vittorioso, mancava solo Nicola Caranza, ma da lassù sicuramente seguiva lo sventolio delle bandiere, i fumogeni e ascoltava l’inno.
Nessuno lo ha mai dimenticato, sapendo quanto ha fatto e dato per i colori rossoblù.
Io c’ero, e mi ritornano in mente i visi dei bambini, dei ragazzi che facevano parte del futuro della squadra, dei collaboratori dei tanti settori giovanili, del presidente Risaliti, e di tutti i componenti la prima squadra e il bravo allenatore Barilari. Per ultimo. era salito sul palco, abbracciato dallo striscione “amami ancora” il capitano: Massimiliano Pane.
Non era riuscito a nascondere la sua timidezza e questa sua lecita ritrosia, solleticò la mia idea di intervistarlo.
Quella possibilità sfumò nei giorni successivi, ma come non farla adesso che proprio Massimiliano è riuscito a far felici, con il suo gol, centinaia di supporters che mai si sono tirati indietro, hanno seguito il gruppo lungo tutto il campionato scorso e si accingono a spalleggiarlo anche in questo appena iniziato!
Dunque caro capitano ci racconti qualche cosa di te?
“Sono del 1992, ho sempre, fin da ragazzo giocato a calcio. Ho iniziato nelle giovanili dell’Entella ove ho raggiunto ottimi traguardi, poi sono passato alla Caperanese per tre anni. Quando Risaliti è divenuto presidente del Sestri Levante mi ha portato con sé e sono diventato un “corsaro” a tutti gli effetti, e sono qui da 10 anni, e da 7 ne sono il capitano. Il mio ruolo è quello di centrale di difesa anche se a volte ho ricoperto la fascia esterna del campo.
Nel Sestri ho scoperto l’umanità dell’allenatore Barilari perché riesce a responsabilizzare ogni giocatore facendolo sentire importante, ma l’affetto della tifoseria è stata la scoperta più grande. Partiti infatti senza pensare a traguardi importanti ci siamo sentiti trascinati giorno per giorno verso una vittoria finale, impensabile all’inizio.
È stata la realizzazione di un sogno, arrivare poi a portare sulla maglia lo scudetto tricolore per la conquista del titolo di campione dell’Italia per la Serie D è un tale orgoglio da sentirsi ubriachi di felicità”.
Sogno e son desta?
Così come il mio sogno attuale è quello di raggiungere la salvezza e fare sì che la società resti nell’ambito dei semiprofessionisti.
In questo campionato incontreremo squadre di alto livello guidate da allenatori famosi, quali Baldini, il suo primo allenatore quando venne a Sestri, e Zeman. Insomma, le difficoltà non mancheranno e anche il disputare le partite casalinghe lontane dal Sivori (stadio del Sestri Levante, ndr) non ci aiuterà.
Confido nell’organizzazione della squadra, nella compattezza del gruppo e nell’amicizia che è la prima arma positiva di tutto il gruppo”. Un saluto, e un “In bocca al lupo”. Se vi è felicità nel rendere felici gli altri Massimiliano è davvero il più felice di tutti i tifosi rossoblù, e vive nel mondo cartesiano di “sogno o son desto?”
Immagine: al centro nella foto il calciatore Massimiliano Pane, capitano della squadra di Sestri Levante