Metaverso. Il lusso della moda a portata di avatar

Nuovi lavori crescono e lo fanno in fretta. Nuove figure professionali che si profilano nel comparto moda e che vanno di moda. Talmente di moda che la Francia le sostiene per contrastare la disoccupazione.

All’avanguardia troviamo 2 marchi moda di alta gamma Gucci e Balenciaga che hanno intuito prima, e poi interpretato, il metaverso, prima ancora delle grandi società tecnologiche che si stanno adoperando per raggiungere lo stesso obiettivo.

Ma andiamo con ordine. Vediamo che cosa sia il metaverso. È la realizzazione di un mondo virtuale con spazi interconnessi dove gli utenti attraverso i propri avatar rappresentati in 3D (tre dimensioni) possono accedere per “vivere”: studiando, lavorando, stringendo e coltivando amicizie, facendo shopping e divagandosi con i servizi integrati (film, musica, videogiochi, libri) che pagano con le monete digitali.

Un neologismo che si origina dall’unione del prefisso “meta”  (oltre) e parte del  termine “universo” così da  illustrare un spazio/ universo in una pluridimensione digitale.

Un’evoluzione di Internet lo definisce Massimiliano di Marco su DDay.it. Lo conferma Vincenzo Cosenza (blogger e autore del libro Marketing Aumentato) che amplia la definizione spiegandoci che il metaverso di dimensione tridimensionale è formato da un “ampio gruppo di protocolli, tecnologie, linguaggi, dispositivi di accesso, contenuti ed esperienze di comunicazione”.

In questo nuovo e vastissimo spazio, grazie all’app britannica leader nel settore Dimension Studio, hanno fatto il loro ingresso Balenciaga e Gucci che oltre a rafforzare la notorietà del proprio marchio  lo estendono al consumo di altre fasce di età.

Famoso, infatti, il gioco Afterworld creato da Dimension Studio per il marchio Balenciaga, dove è stata inserita l’intera collezione autunno-inverno 2021: i modelli, dunque che si prestano per una “esperienza di gioco”, progettata seguendo la traccia del direttore artistico del marchio, Demna Gvasalia.

La casa di moda Gucci nel 2021 ha inserito e venduto, tra i diversi articolai,  la borsa Dionysus attraverso la piattaforma di gioco online Roblox che ospita 46 milioni di utenti attivi al giorno grazie alla creazione dell’evento “Gucci Garden Experience”.

Molti utenti aggiornano i loro avatar con abiti e accessori digitali, così che possano riflettere il proprio stile. Da cui la creazione di collezioni fashion ad hoc come fa Vans (calzaturificio di tendenza), sempre all’interno di Roblox. Un’esperienza che include lo skatepark, il negozio interattivo in cui gli utenti possono personalizzare le proprie calzature, e uno spazio per assistere a concerti virtuali.

Ancora a Roblox ha fatto ricorso il marchio Stella McCartney, mentre i prodotti firmati Valentino e Marc Jacobs sono presenti nel gioco Animal Crossing.

Va considerato che Balenciaga (che si rifà al metaverso dal 2017), Gucci, Bottega Veneta, Saint Laurent, Alexander McQueen, appartengono al gruppo francese di lusso Kering per il quale, sostengono gli osservatori, il metaverso sta assumendo la valenza di un pilastro strategico più ancora di uno strumento di marketing.

Da cui la necessità di figure professionali creative e tecnologicamente preparate che, in attesa della definizione ufficiale, osiamo chiamare metaverse fashion designer.

Può sembrare incredibile, ma i genitori di bambini avvezzi ai giochi digitali sanno bene di cosa stiamo parlando. Roblox, quotato in borsa dal 2020, vale di 47 miliardi di dollari. Non è solo un videogioco ma una piattaforma interattiva, seguita da un ‘esercito’ di utenti tra gli 8 e i 13 anni che possono creare i propri mondi virtuali, socializzando con altri utenti, scegliere chi farci entrare.

Non ci sono limiti alle attività nel metaverso che già vale miliardi di dollari. E i colossi digitali si stanno organizzando. Ecco Facebook che ha annunciato l’avvio di Horizon Workrooms, un’ attività che consentirà “ai colleghi di un’azienda di collaborare all’interno di un ambiente virtuale condiviso (per ora poco più di un tavolo attorno a cui siedono gli avatar dei vari utenti connessi) e in cui, per esempio, è possibile modificare documenti e interagire tramite il movimento delle mani” sottolinea Massimiliano Di Marco.

Parallelamente Nvidia, l’azienda statunitense sviluppatrice di processori grafici e inventrice di GPU (acronimo per graphics processing unit), ha annunciato Omniverse che descrive come una “piattaforma per connettere mondi 3D in un universo virtuale condiviso”. Attraverso Omniverse le altre aziende potranno disegnare “gemelli digitali” di prodotti che esistono nel mondo reale oppure simulazioni degli edifici e delle fabbriche”.

Il metaverso riprende il mondo virtuale di Second Lije,  come possibilità di unire  l’interconnessione tra vita fisica e vita digitale e, che evolvendosi in tutti gli ambiti (pensiamo a quello sanitario), può contribuire a rafforzare il mercato del lavoro, ma senza mai perdere di vista la linea “d’ombra” e di “luce” tra mondo fisico e digitale.

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