Patate marziane per il fabbisogno terrestre
Il team di scienziati dell’International Potato Center (IPC o Centro International de la Papa, CIP), con sede a Lima, Perù, ha annunciato all’agenzia Efe di aver ottenuto la crescita della patata più resistente finora conosciuta, in grado di sopravvivere anche nelle condizioni ambientali estreme come quelle del pianeta Marte.
Il ricercatore Julio Valdivia Silva ha spiegato che l’esperimento, diretto dal CIP con la consulenza della NASA, ha portato a termine la crescita di una singola patata alimentata con acqua ricca di sostanze nutritive, all’interno di un contenitore ermetico, denominato CubeSat, appositamente progettato e realizzato dagli ingegneri dell’UTEC (Università d’Ingegneria e Tecnologia) di Lima, con la collaborazione della NASA ARC della California.
L’esperimento della coltivazione del tubero in condizioni ambientali marziane simulate, è iniziata il 14 febbraio 2016, giorno in cui il seme è stato piantato nel CubeSat. Quest’ultimo è un ambiente con recipiente contenente la terra nella quale è stato piantato il tubero. All’interno dell’ambiente chiuso ermeticamente il tubero è erogato, come accennato, con acqua arricchita di sostanze nutritive. Il CubSat è, inoltre, munito di sensori che controllano costantemente la temperatura e i livelli di ossigeno e anidride carbonica tipici dell’atmosfera di Marte e di telecamere che trasmettono in diretta streaming, il germogliare del tubero.
L’esperimento continuerà con la coltivazione di altri tipi di tuberi.
Il CIP è stato fondato 35 non a caso in Perù, dove sono raccolte oltre 5mila varietà di tuberi e possiede una banca di oltre 6500 campioni di patate dolci e 1300 varietà di tuberi e radici di provenienza andina. Scopo del Centro è sviluppare un alimento alternativo ai cereali e al frumento capace di provvedere al fabbisogno mondiale, quindi estremamente resistente.
E se la patata ha germogliato nelle condizioni atmosferiche del pianeta rosso, dicono i ricercatori del CIP, potrà svilupparsi anche nelle condizioni più estreme nella Terra e rappresentare una valida soluzione alimentare per le popolazioni denutrite.