Hi-tech e le umane lettere. Patrimonio ritrovato
Una delle più antiche testimonianze della letteratura italiana, una pergamena datata 28 febbraio 1127 e custodita presso l’Archivio Storico Diocesano di Ravenna, è l’oggetto di ricerca delle università di Pisa, di Bologna e del FrameLAB – Beni Culturali di Ravenna.
Si tratta di una canzone in volgare su 2 colonne, scritta da 2 autori diversi, con note musicali riportate sopra e sotto il testo poetico.
Non totalmente leggibile a causa della sporcizia e delle macchie che hanno determinato il distacco dell’inchiostro, l’obiettivo della ricerca è acquisire il verso della pergamena, per restituire leggibilità all’inchiostro sbiadito.
Cenni storici
Secondo le informazioni fornite dall’Archivio Storico, il documento è formato da 2 testi lirici: il primo risale agli anni Ottanta del XII secolo, mentre il secondo, all’inizio del XIII. La data riportata del 28 febbraio 1127 si riferisce alla vendita: a fianco, infatti, appare il nome del notaio, Alberto, del venditore e dei testimoni.
I 2 manoscritti hanno diversità stilistiche e grafiche.
Il primo si presenta con caratteri in minuscola carolina (epoca carolingia), con “tratti settentrionali e altri attribuibili all’area mediana o centro – meridionale”, probabilmente creato da un autore settentrionale ma riportato da un copista forse “originario delle Marche e attivo a Ravenna”.
Il secondo ha una scrittura pre-gotica ma presenta altrettanti “tratti settentrionali” con l’ibridismo co mediano -meridionale. Nonostante le differenze, i 2 testi potrebbero essere stati trascritti “a breve distanza di tempo”. Infine la pergamena riporta note riferibili al Settecento.
La pergamena è stata sempre a Ravenna; proviene dal fondo del monastero femminile di Sant’Andrea Maggiore di Ravenna, demolito fra il 1806 e il 1818 e sottoposta a restauro, esattamente, un secolo fa, tra il novembre 1922 e il dicembre 1923 dalla Biblioteca Apostolica Vaticana.
La riparazione
Per riparare il testo, i ricercatori si serviranno della tecnologia.
Gli esperti del FremaLab adopereranno la tecnica RTI (Reflectance Transformation Imaging), ossia l’alta definizione con luce visibile e alcuni strumenti per imaging multispettrale.
Si passerà, poi, alla post-produzione e all’elaborazione grafica per riappropriarsi della lettura del testo e ottenere immagini più efficaci per la successiva fase dell’operazione: quando subentreranno i ricercatori dell’Università di Pisa per la trascrizione del prezioso documento.
Immagini: Ravenna: 1) Una sala dell’ Archivio Storico Diocesano, dove è custodita l’antica pergamena 11518 ter; 2) macchinario del FrameLab dei Beni Culturali, tra i soggetti coinvolti nella riparazione del documento