Il polipo terapeutico che tiene compagnia ai nascituri prematuri

Dalla Danimarca al Portogallo. La pratica di regalare ai nascituri prematuri un polipo di cotone, abitudine nata nel Paese del Nord Europa ha conquistato molti ospedali portoghesi, dove i pediatri sono convinti che il pupazzo ricordi al prematuro il ventre materno e il cordone ombelicale, apportandogli sicuri effetti benefici, con ricadute positive per il loro benessere e sviluppo.

Il pupazzo a forma di polipo, realizzato a uncinetto in vari colori, ha una testa che misura tra i 7 e i 9 centimetri, otto tentacoli lunghi tra i 16 e i 22 centimetri, eseguito secondo norme specifiche, per aiutare i nati prematuri ad affrontare i primi giorni di vita, facendogli compagnia mentre sono nell’incubatrice.
Il beneficio del pupazzo-polito non è scientificamente dimostrato e non piace a tutti, ma Antonio Mendes, pediatra presso il portoghese Hospital de Guarda, sostiene che anche se ancora non è stato individuato il motivo, i prematuri in compagnia del pupazzo migliorano la frequenza cardiaca e respiratoria.
Probabilmente, ha spiegato Mendes a Efe “i tentacoli del pupazzo imitano il cordone ombelicale: quando i neonati li afferrano, non prendono i tubi collegati nell’incubatrice”.

In Portogallo i polipi a uncinetto per bebè sono realizzati gratuitamente da un gruppo di volontarie di Guarda su iniziativa di Estela  Poço, con il sostegno economico della donazione dell’associazione dei Pompieri Volontari del distretto cittadino. Le meritevoli signore nella realizzazione dei polipi si attengono fedelmente  al modello originario danese che evita qualsiasi tipo di rischio per i neonati.  Le volontarie  ne   hanno realizzati  centiania di esemplari diffusi dal 2017 negli Ospedali portoghesi di   Oporto, Braga, Viseu,  Covilhã e Guarda.

Come nasce l’idea

Il polipo-terapeutico è nato nel 2013 da un’idea dell’equipe dell’Ospedale Universitario della città danese Aarhus, che ha divulgato l’iniziativa dopo aver sperimentato il miglioramento nei prematuri del loro sistema respiratorio, cardiaco, compreso l’aumento dei livelli di ossigeno nel sangue. È nato così il progetto danese Octopus for a Preemie, gruppo di volonatarie che realizzazano i polipi a uncinetto, in collaborazione con l’ospedale: un modello che fa scuola nel mondo. In 5 anni, infatti, la pratica si è diffusa oltre che in Portogallo, in Polonia, Regno Unito,  Romania,  Svezia, Spagna, Usa, Australia e negli ultimi mesi anche nel nostro Paese.

In Italia il progetto pilota parte dall’Ospedale Bufalini di Cesena

In Italia il progetto pilota è nato presso il reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Bufalini di Cesena (TIN).  A realizzare i pupazzi è l’associazione di mamme volontarie  che operano sotto la sigla di TINtacoli, il nome derivante dall’acronimo del reparto ospedaliero (Tin) associato al termine tentacoli.  La prima  produzione è stata consegnata al reparto TIN Bufalini nell’aprile 2017 (foto a lato).
In quell’occasione Augusto Biasini, direttore del reparto Tin dell’ospedale cesanese ha spiegato come i nati prematuri “sentono il dolore con maggiore intensità rispetto agli altri bambini. È importante che i piccoli siano assistiti e costantemente monitorati in ambienti protetti che tendano a ricreare il più possibile la condizione fetale che hanno dovuto abbandonare precocemente”.

Dall’Ospedale di Cesena, il progetto, al momento si è esteso ai nesocomi di Rimini, Bologna Maggione e Parma.

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