Coppie Moderne, storie d’amore e creatività
La forza propulsiva dell’amore nell’arte e l’influenza che celebri coppie di artisti hanno esercitato sul cambiamento della società. Questa è la filosofia di base della mostra Couples Modernes, visitabile fino al 20 agosto 2018, presso Centro Pompidou nella francese Metz. Un’ampia esposizione di quasi 900 opere fra quadri, sculture, fotografie, libri, materiali audiovisivi, elementi architettonici e di abbigliamento.
Sfilano opere nate dalla collaborazione di coppie sentimentali che hanno esplorato nuovi stili e rotto gli schemi nella prima metà del Novecento. “Abbiamo deciso di focalizzare questo periodo dell’epoca moderna – spiega Cloé Pitiot uno dei curatori della mostra – e soprattutto il tempo tra le due guerre mondiali, perchè questo tempo corrisponde al cambiamento del ruolo della donna. Mentre le coppie le abbiamo scelte in funzione dello sviluppo della creazione artistica nell’ambito della relazione amorosa”.
“Una volta confrontate, queste coppie di artisti moderni – prosegue Cloé Pitiot – hanno mostrato aree fertili in cui scorrono scambi e influenze che consentono, alcuni, di approfondire la ricerca di una nuova estetica, altri nuovi meccanismi architettonici”.
Tra le Coppie Moderne, uno spazio è dedicato al sodalizio sentimentale e artistico tra la pittrice romana Benedetta Cappa e il celebre marito Filippo Tommaso Marinetti (nella foto a lato con i figli), scrittore e leader del movimento culturale futurista, importante avanguardia del Novecento.
Marinetti diceva della moglie “Ammiro il genio di Benedetta mia eguale e non discepola” e molto si adoperò perché la forza artistica e l’importanza della produzione pittorica della Cappa avesse il giusto rilievo. Fu la Cappa, sostiene Cloé Pitiot, a fondare il tattilismo, facendosi precorritrice dell’idea che l’arte, oltre che con la vista, si può apprezzare attraverso gli altri sensi, primo fra tutti il tatto.
Eppure nonostante gli sforzi di Marinetti e nonostante che molti manifesti del futurismo rechino la firma della Cappa, quest’ultima è sempre rimasta all’ombra della fama del marito.
Una costante afferma Pitiot: a parte alcune eccezzioni, nella maggior parte dei casi, nella coppia è stato l’uomo ad essere più conosciuto.
Come nella coppia, altrettanto innovatrice, formata dai pittori e disegnatori francesi Robert e Sonia Delaunay che ruppero con le convenzioni pittoriche attraverso lo studio sulla simulazione della cronofotografia, della luce e dei contrasti dei colori e delle sue sfumature; tra i fondatori del cubismo orfico, anticipatore del futurismo. Robert muore nel 1941, Sonia gli sopravvive fino al 1979, dedicandosi anche alla scenografia, alla moda e alla scrittura.
In rassegna poi le coppie più celebri, quella formata dal pittore Pablo Picasso e dalla fotografa francese Dora Maar (nella foto a lato), ricordati attraverso il pezzo più famoso della mostra, Ritratto di donna (1938) dove il pittore spagnolo raffigura la fotografa, musa in quell’occasione, com’è accaduto alle molte donne che hanno attraversato la vita del pittore spagnolo.
Non manca Gustav Klimt, al centenario della sua morte, e la disegnatrice austriaca Emilie Flöge e i messicani Frida Kahlo e Diego Rivera.
Di questi ultimi la mostra propone il modello della loro casa-studio, realizzato nel 2010 dalla National Superior School of Architecture of Nancy, (nella foto a lato l’originale) scelto per descrivere il loro modo di vivere: condivisione della vita ma non della residenza.
Conclude Pitiot infatti: “La mostra si prefigge anche di esplorare come le queste coppie avanguardiste hanno reinventato uno stile di vita e una coppia all’interno degli spazi. Per cui la casa non rappresenta solo un rifugio ma trascende la geometria per diventare dimora di immensità condivise” rivelandoci “gli stati mentali” delle celebri Coppie Moderne.