La fanciulla e il cavaliere, il drago e la rosa. Ed è subito libro
Il 23 aprile è la Giornata internazionale del Libro, dichiarata dall’Unesco nel 1996 sulle tracce dell’antica tradizione catalana che vuole che ogni 23 aprile, in occasione della festa di San Jordi (patrono della Catalogna), le strade di Barcellona siano invase dai banchetti di libri e di rose. Ma il celebre San Jordi, (l’italiano San Giorgio) è venerato da tutte le Chiese cristiane che rispettano il culto dei santi, per cui, oltre che dalla Catalogna, è stato scelto per proteggere Aragón (altra regione spagnola), l’Inghilterra (Regno Unito) e, affiancato ad altri santi, per vegliare sul Portogallo.
San Jordi
In Spagna, dove è nata la tradizione del libro e della rosa, si racconta la leggenda del cavaliere Giorgio che salvò la principessa dalle spire del drago. Immaginazione a parte Giorgio sembra essere realmente esistito. Si ritiene sia stato un soldato, nato e vissuto nel 3° secolo in Asia Minore, che si rifiutò di eseguire l’ordine di perseguire i cristiani e per questo motivo il 23 aprile 303 (la data è incontrovertibile) fu assassinato. Per un’ulteriore fonte la pena gli derivò da non voler rinnegare la sua fede cristiana. Comunque siano andate le cose, Giorgio morì per difendere la sua religione: fu, dunque, un martire e per tale motivo tempo dopo la Chiesa lo proclamò santo.
Perché il libro
In Catalogna l’associazione tra il libro e la ricorrenza di San Giorgio nacque all’inizio del 20° secolo, quando lo scrittore valenziano Vicente Clavel (1888 – 1967), propose alle istituzioni di fissare una data per promuovere la vendita dei libri. L’idea di Clavel fu accettata e si scelse la data del 7 ottobre del 1929, in concomitanza con l’Esposizione Universale che avrebbe avuto luogo a Barcellona. L’iniziativa fu un tale successo che si decise di ripeterla ogni anno ma spostando la data alla stagione primaverile, climaticamente più propizia alle passeggiate nelle strade della città. E la scelta cadde sul 23 aprile giorno in cui, nel 1616, morirono 2 scrittori universali, Miguel de Cervantes, l’autore del Don Chisciotte e William Shakespeare. Lo spagnolo, per essere esatti, precedette l’inglese di qualche ora e si spense il 22.
Perché la rosa
Tornando alla leggenda, si dice che dal sangue del drago ucciso dal soldato Jordi, nacque una rosa e per questo nel giorno di San Jordi si suole regalare una rosa. Un’usanza antica che affonda le sue radice nel XV secolo, quando a Barcellona, sempre il 23 aprile, si svolgeva la Feria delle Rose alla quale partecipavano le coppie prossime al matrimonio. Da allora nel giorno di San Jordi, in Catalogna da alcuni considerato anche il giorno di Cupido, si continuano a regalare rose, ma non più solo tra gli innamorati.
Il trinomio perfetto e la risonanza internazionale
L’unione tra la fama della festa del soldato (per la storia), del cavaliere (per la leggenda) Jordi e la volontà di promuovere i fiori e la lettura, hanno reso questa ricorrenza la festa civica della Catalogna per eccellenza. E se fino a qualche anno fa la tradizione voleva che agli uomini fosse donato il libro e alle donne la rosa, oggi gli steccati sono saltati.
Chi ha avuto l’occasione di trascorrere il giorno di San Jordi in loco, si ricorda l’atmosfera gioiosa di questo giorno comunque feriale che caratterizza Barcellona quando celebra la cultura, l’amore e la primavera. Un trinomio perfetto che ha assunto fama internazionale, accolta dall’Unesco che nel 1996 ha dichiarato il 23 aprile la Giornata internazionale del Libro e dei Diritti d’Autore.
Rimini: i 400 anni della prima biblioteca civica e pubblica d’Italia
Per Rimini il 23 aprile 2019 acquisterà un’importanza particolare: la sua Biblioteca Gambalunga festeggia i 400 anni del suo status di prima biblioteca civica e pubblica d’Italia, grazie al mecenate, Alessandro Gambalunga (1554-1619), che alla sua scomparsa lasciò alla città il suo palazzo e la biblioteca (ricca di oltre 2mila volumi), affinché fosse a disposizione di tutti. Le sue ultime volontà riguardavano anche le disposizioni sulla conduzione della biblioteca: stabilì una rendita di 300 scudi per incrementare le raccolte, uno stipendio per il bibliotecario, l’orario di apertura da concordare alle esigenze del pubblico che poteva consultare i libri solo in sede e che sarebbe stato multato (100 scudi da reinvestire nella biblioteca) in caso di furto del libro.
L’importante anniversario sarà celebrato il 23 aprile, data culmine di un fitto programma che continuerà per tutto il 2019.
Siracusa: il festival nella tradizione catalana
Spicca, infine, il festival di letteratura che prende il nome San Giorgio, una rosa e un libro, che si svolgerà a Siracusa dal 23 al 28 aprile 2019. Sei giorni dedicati alla presentazioni di libri, agli incontri con gli autori, senza trascurare il teatro, la musica e i video reportage. La manifestazione, promossa dal Comune, è stata organizzata da 7 librerie e 8 case editrici locali. E il giorno 23 chiunque acquisterà un libro di un autore siracusano o edito da una casa editrice siracusana o che comunque avrà un riferimento della città, riceverà dal libraio una rosa in dono. Nel pieno rispetto della tradizione catalana.